Ancora una volta, riuniti intorno all’altare, abbiamo reso i nostri cuori docili all’ascolto della Parola di Gesù che si fa prossimo a noi lungo la strada, proprio come ai discepoli di Emmaus. La sensibilità missionaria deve coinvolgere non solo coloro che, in maniera particolare, intraprendono questa vita; ma deve essere desiderata da ogni cristiano. Tale sensibilità, mai come in questo periodo, può aiutarci ad avere uno sguardo diverso sulle situazioni a dir poco sconcertanti della guerra. Quest’anno, per me, è stato diverso, anche perchè ho contribuito all’organizzazione di questo momento di preghiera. Illuminato dalle parole del Vangelo, li mio cuore ha avuto un forte desiderio di poter donare tutto al Signore; di essere certo che anche quando subentra la tristezza, Lui si fa prossimo. Lasciamo che il Signore si accosti a noi, affinchè impariamo a riconoscere che la vita spirituale, vissuta da soli, è come camminare nel buio; ma soprattutto, che grazie ad un reciproco annuncio della gioia derivata dall’Incontro con Gesù, possa spuntare una nuova luce dentro ciascuno di noi.
Luca Piscitelli – Comunità di II anno