Giovedì 12 maggio ha presieduto la Celebrazione eucaristica intercomunitaria mons. Francesco Alfano, vescovo dell’Arcidiocesi di Sorrento-Castellamare.
Nell’omelia, ha sottolineato anzitutto come il Vangelo del giorno, Gv 13, 16-20, ci ricordi l’importanza della “beatitudine del servizio”: quelle pronunciate da Gesù nel brano odierno sono “parole sconvolgenti”, perché il Signore configura anzitutto sé stesso come servo. Ma cosa significa trovare la beatitudine nel servire? Si tratta di inserirsi in una nuova prospettiva, la quale ci renderà “credibili come annunciatori del Vangelo”.
Nella Prima Lettura, At 13, 13-25, ci siamo soffermati su Paolo, servo del Signore: egli mette Gesù al primo posto, attraverso gli altri, chiunque essi siano! Ma perché? Perché lui è un inviato! “La Chiesa non può difendere sé stessa”. Fondamentale risulta essere la missionarietà, dunque. Bisogna camminare, anche se magari non tutti ce la faranno… Paolo comincia ad annunciare al suo popolo, i giudei, ma non certo per comodità (verrà infatti da essi perseguitato).
Noi dobbiamo, come lui, seguire lo Spirito Santo piuttosto che i nostri programmi; siamo chiamati a fare memoria, cioè a “riconoscere lo Spirito di Dio che entra nella nostra storia”. Paolo si sofferma sulla figura del re Davide, con cui Dio dimostra la potenza del suo Spirito: contempliamo la bellezza delle scelte di Dio, il quale chiama le persone al di là delle loro capacità! Egli cerca infatti chi è disposto ad accogliere il suo invito e ad “entrare in sintonia col suo cuore”…
Ringraziamo il Signore per il bel momento di preghiera che abbiamo vissuto come comunità di Seminario tutta riunita insieme all’Arcivescovo di Sorrento-Castellamare, ed affidiamo mons. Francesco alla materna protezione di Maria, perché possa continuare a svolgere con impegno e dedizione la sua importante missione nella Chiesa.