GUARDATE A LUI E SARETE RAGGIANTI
Questa frase del salmo 36 è il tema dell’anno che, come équipe, abbiamo scelto per orientare il nostro camminare assieme in ascolto dello Spirito di Verità. Un confratello gesuita ha affermato che la luce è il colore del desiderio: Cristo ci attrae a Lui attraverso il nostro cuore, attraverso il nostro desiderare. La Luce che ci illumina è quella di Cristo, ma per essere illuminati bisogna consegnarsi: questo richiede il desiderio e l’atto di fiducia. La luce cambia quello che vediamo e percepiamo, cambia persino il nostro umore e inevitabilmente il nostro modo di procedere. Se questi sono gli effetti della luce fisica molto più salvifici sono gli effetti della Luce che è Cristo.
“Il popolo che camminava nelle tenebre vide una gran luce” (Mt 4,16); la Luce se accolta permette al desiderio di misurarsi con la realtà e si distingue perché nella realtà non ci lascia soli, ma diventa ecclesiale, diventa comunità, popolo in cammino. La Luce attira singoli desideri realizzando comunità. I desideri ispirati da Dio non sono sogni, ma passano il vaglio della storia e della comunione. “Se uno non rinasce dall’alto non può vedere il regno di Dio” (Gv 3,3). L’atto di fiducia che viviamo nei confronti di Dio e della Chiesa è sorretto dal desiderio comune di rinascere dall’alto, in particolare per noi che viviamo l’esperienza del seminario, siamo fiduciosi che questo è tempo di grazia, tempo per rinascere. È tempo di grazia perché tutto concorre alla nostra formazione spirituale, affettiva e intellettuale, perché tutto contribuisce ad ascoltare e seguire lo Spirito Santo. È un tempo di Grazia perché coincide con il cammino ecclesiale del Sinodo; vogliamo perciò augurarci ciò che Papa Francesco auspica per questo evento: la Parola orienti il Sinodo perché non sia una convention, una convention ecclesiale, un convegno di studi o un congresso politico, perché non sia un parlamento ma un evento di grazia, un processo di guarigione condotto dallo Spirito. Siamo chiamati a svuotarci, a liberarci di ciò che è mondano, e anche delle nostre chiusure e dei nostri modelli pastorali ripetitivi; a interrogarci su cosa ci vuole dire Dio in questo tempo e verso quale direzione vuole condurci [cf. Francesco, Omelia per l’apertura del Sinodo sulla sinodalità (10 ottobre 2021)]. Siamo invitati a vivere il seminario come un tempo di Grazia dove interrogarci e renderci disponibili all’ascolto e alla fiducia, disponibili a rinascere perdendo qualche certezza per “scoprire con stupore che lo Spirito Santo soffia in modo sempre sorprendente, per suggerire percorsi e linguaggi nuovi” [ibidem]. Ci affidiamo alla Vergine Maria, affinché in questo nostro camminare assieme possiamo vedere la Luce di Cristo per vagliare le nostre vite e rinascere così a Vita nuova.
P. RONNY ALESSIO S.I., Communio dicembre 2022-2023