PROLUSIONE DELL’ANNO ACCADEMICO

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PROLUSIONE DELL’ANNO ACCADEMICO

Mercoledì 23 novembre, la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – nella persona del Gran Cancelliere S. E. R. Mons. Domenico Battaglia – ha dato solennemente avvio al nuovo Anno Accademico 2022/2023 nell’Aula Magna “Paolo VI”, della sez. “San Luigi”.

Innumerevoli ospiti, tra alunni e docenti delle due sezioni e degli Istituti affiliati, insieme ad Autorità civili ed ecclesiastiche, hanno reso speciale il pomeriggio trascorso insieme, rivelando la bellezza di un’unica Comunità Accademica che vuole camminare insieme. A tenere la Prolusione di inizio Anno, dal titolo “Il Mediterraneo: luogo di conflitti e laboratorio di pace”, è stato invitato il Segretario di Stato di Sua Santità, S. E. Card. Pietro Parolin.

Dopo l’invocazione allo Spirito Santo e il coinvolgente momento musicale in ebraico eseguito dalla studentessa Emilia Colica, il nostro Preside, don Emilio Salvatore, ha nitidamente tessuto un mosaico di sintesi e rilettura dello scorso anno accademico presentando la realtà della Facoltà come una complessa rete in movimento di cui la qualità umana che collabora in un clima sereno e fraterno è un elemento distintivo.

Il Gran Cancelliere, don Mimmo – Arcivescovo di Napoli, ci ha esortato a riscoprire la forza di vita dello stesso mare, il Mediterraneo, che è simultaneamente culla di vita che raccoglie e custodisce sogni e speranze e cimitero sommerso dall’ingiustizia del mondo. La pace è dunque una realtà germinale che è capace di concretizzare il sogno di Dio sul mondo, ma che tuttavia, si presenta come un piccolo seme da accompagnare con cura tra le onde della tempesta. Se la nostra città di Napoli – e la Facoltà Teologica in sinergia – ritorni ad essere casa accogliente come alle Querce di Mamre per dare vita alle prosperità di ogni uomo sarà possibile un futuro di pace, riconoscendo, anche se con fatica, i migranti non come ladri di posti di lavoro ma quali uomini e donne che vogliono continuare a sognare.

L’Arcivescovo ci ha lasciati, dunque, con un augurio che si fa impegno concreto, perché la nostra facoltà si confermi in quel laboratorio e veicolo di “una teologia che sa di mare, che cresce del sangue delle testimonianze di tanti uomini che hanno creduto nell’amore e nella giustizia. Perché nelle nostre aule cammini il sogno della pace, è necessario farsi protagonisti dello straripare della pace togliendo dal letto del fiume ogni ostacolo ideologico”.

Il Cardinale Parolin – con la sua parola saggia e competente – ci ha condotti alla “mediterraneità della Chiesa delle origini” sulle orme di S. Paolo. Il Mediterraneo è stato da sempre crocevia di scambi e palestra di dialogo: travalicare i confini etnici, linguistici e culturali ci ha permesso di portare a tutti l’annuncio della risurrezione. Un mediterraneo multiforme e poliedrico, storico e odierno al contempo, nella testimonianza dell’africano latino, S. Agostino, uomo di unione del Mediterraneo, e di Charles de Foucault, profeta del nostro tempo che ha portato alla luce l’essenzialità e l’universalità della fede. Un cuore pulsante, questo mare, che non è solo una realtà geo-politica, ma uno spazio di incontri, nel quale la religione cristiana “smilitarizzata” può svolgere un ruolo fondamentale se sa dialogare a partire dalla sua sorgente più profonda. La crisi politica, economica e antropologica ha provocato diversi conflitti in questi anni e la questione migratoria non è stata sempre considerata come fonte di ricchezza.

Illuminante e profetica la definizione del professore e giurista Giorgio La Pira citata dal Cardinale: “il Mediterraneo è il grande Lago di Tiberiade, ricordando il luogo in cui il Principe della pace, Gesù, compì i miracoli della carità e della condivisione, attraverso cui rinsaldò l’amicizia tra Dio e il suo popolo. Il Mediterraneo, dunque, spazio della nascita di culture millenarie, non casualmente strutturato per farle interagire, è anche lo spazio dell’incontro tra le tre grandi religioni monoteiste, che hanno in Abramo il loro progenitore e può diventare, dunque, il luogo generativo di una cultura ampia, aperta, dialogica con la volontà di propagandare la pace come un sinonimo della lotta alla disuguaglianza, alla fame, all’ignoranza.

Con il giuramento di tutti i Docenti, volge al termine l’intenso e ricco pomeriggio di ascolto che rilancia l’attività accademica, con l’intenzione di vivere la sinodalità della riflessione critica per un sempre più attento e fecondo servizio all’umano, alla maggior gloria di Dio.

 

Italo Prisco

Comunità III anno e Referente della Biblioteca della sez. “S. Luigi”

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