Un proverbio africano dice: «chi vuole sul serio una cosa trova una strada, gli altri una scusa». Destinazione Guagure Bora. Missione Possibile!
Pace e bene, sono Suor Liliana, vorrei condividere con voi la mia esperienza missionaria in Africa. Abituata in una società dove tutto è dato per scontato e dove i privilegi sono diventati abitudine, l’Africa mi ha riportata alle origini, facendomi apprezzare ciò che la vita offre, mentre tutti ci concentriamo solo su ciò che manca. Custodisco nel cuore tutte le esperienze vissute e mi intenerisco al solo pensiero dei tanti volti incontrati per le strade, soprattutto gli sguardi dei bambini che, appena arrivavo nei villaggi, mi venivano incontro esclamando: «Sister, sister, caramella, caramella!». È il grido di chi si accontenta davvero di poco: una caramella. Insieme con le mie consorelle – Suore Francescane Elisabettine Bigie fondate da San Ludovico da Casoria – abbiamo realizzato un laboratorio di cucito per gli abitanti del villaggio iniziando dalle cose basilari, semplici: dalla piega, dal mettere un bottone, un’asola, per poi passare alle macchine e insegnare loro a cucire. L’Africa ha rapito il mio cuore e la mia mente. I suoi silenzi infiniti, i tramonti, quel cielo che sembra più vicino perché si vede di più rispetto al nostro, le stelle, la luna, ancora oggi brillano nel mio cuore. L’Africa ha cambiato il mio modo di vedere, di guardare la realtà. Ho imparato cosa significa davvero l’essenzialità. Ho sperimentato a pieno lo spirito di adattamento, lì non esite «non mi piace, non lo voglio, oppure ho voglia di…». L’Africa ti cambia dentro! Concludo con una parola a me molto cara: «Galatoma», che significa «grazie». «Galatoma» al Signore per avermi permesso questa esperienza, alla Madre Generale Suor Lissy Thattil, ai Frati Betani e alle mie consorelle che vivono lì per la collaborazione, la fraternità e la sororità vissuta. Grazie al gruppo GAMIS del Seminario di Posillipo per aver contribuito al sostegno della missione, ai piccoli e a tutto il popolo di Guagure Bora per l’affetto ricevuto. Tutto ciò mi commuove, ma sono certa che è stato per me un arrivederci, in attesa di ritornare fisicamente lì, perché il mio cuore è proprio lì.
Suor Liliana Sepe
Suora Francescana Elisabettina Bigia
Sono felicissima di leggere la tua
testimonianza vera e sincera. Il il ti
Benedica.
Quando si ha tutto il benessere della vita, arrivi ad un punto che senti che ti manca qualcosa. IL cuore SI SPEGNE, ed ecco che si cerca il desiderio di dare. Lei ha descritto una realtà da vivere, non solo da descrivere per far ritornare a battere tanti cuori per la gioia, i sorrisi, l’amore fraterno , che solo un popolo come l’ Africa ci potrà dare e farci sentire quei valori della vita che nel nostro ” star bene ” non riusciamo più a percepire. Le auguro di ritornarci, ma al suo prossimo turno, la lista è lunga (e chissà se ci sarò anche il io in questa lista ) perché la sua madre generale deve dare la possibilità a tutte le suore di far ritornare a risvegliare altri cuori. AURORA.