Giovedì 10 giugno ha presieduto la Celebrazione intercomunitaria don Rocco Coppolella, uno degli animatori del biennio della nostra Comunità, al termine del suo servizio in mezzo a noi. L’invito che ci ha rivolto fin dall’inizio della Celebrazione è stato quello di avere una memoria grata:
“Ogni Eucarestia è un rendimento di grazie: bisogna dire grazie per ciò che Dio ha operato in noi (e continua ad operare) ma allo stesso tempo bisogna chiedergli di aprirci gli occhi, perché non sempre siamo abituati a scorgere il suo passaggio nella nostra vita, e a scuoterci perché non sempre sentiamo la sua presenza nelle nostre giornate.”
Aiutato dalla Parola del giorno, e soprattutto dalla Prima Lettura (2 Cor 3,15 – 4,1.3-6) ci ha invitato a chiedere al Signore di liberarci da tutti quei veli che nel nostro cammino formativo ci fanno stare tranquilli, ma allo stesso tempo di rendere grazie al Signore per quei veli che già sono caduti e ci permettono di vivere una vita più autentica, senza le illusioni che distruggono la vita e la fede. L’atteggiamento del cristiano deve invece essere quello della libertà, non quella che ci rende autonomi, ma quella che ci fa radicare in Cristo.
“Il cammino di formazione è segnato dalla libertà e dalla responsabilità. Siate liberi! Il cristiano e il presbitero veramente libero è colui che si lascia condurre da Dio giorno dopo giorno: questa è la libertà dei figli di Dio, e dunque di un giovane seminarista e di un prete. Chiediamo questa grazia: liberi perché il Signore ci conduce, un Altro ci porta.”
Affidandoci e mettendoci nelle mani di Dio, ci ha infine ricordato don Rocco, non ci perderemo mai d’animo. Lasciarsi condurre da Lui, fidandosi, è il segno del Suo amore per noi, e del nostro per Lui.
Ringraziamo Dio per il dono di don Rocco, per il suo servizio in mezzo alla nostra Comunità, e allo stesso tempo affidiamo il suo nuovo ministero a quel Signore il cui volto abbiamo imparato a conoscere anche grazie alle sue parole, ai suoi gesti concreti, alla sua gioia e alla sua preghiera sincera e profonda.