Dopo un tempo di lontananza da Posillipo, ora la comunità del Seminario è di nuovo riunita anche intorno alla mensa eucaristica per la consueta celebrazione intercomunitaria del giovedì. A presiedere l’eucarestia è don Marco Stolfi, animatore della comunità di IV anno.
Qui viene riportato il cuore della riflessione:
Questa sera la Parola di Dio ci interroga e ci scruta nella relazione sincera con il Padre.
Gesù ci dice: “chiedete, cercate, bussate”, con le risposte corrispondenti: “vi sarà dato, troverete e vi sarà aperto”.
A delle nostre richieste o domande, Dio risponde!
Questa è la tensione con cui dobbiamo rivolgerci a Dio, chiedere in modo incessante.
A volte può capitare di credere di essere “arrivati” e fissare Dio in una propria idea, frutto di un’esperienza, di un incontro. Ma Gesù ci fa comprendere che per far sì che la relazione sia ancora autentica, bisogna continuare a chiedere, bisogna continuare a cercare, per qualsiasi cosa. Perché nella relazione con Lui si fonda chi sei Tu.
Bisogna superare l’idea un po’ “pagana” di un Dio che “punta il dito”, ed avere il coraggio di parlare con il Signore a testa alta.
È importante però chiedere le “cose serie”. Quindi che cosa dobbiamo cercare?
Il Signore in un altro passaggio dice: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.” (Mt 6,33)
Questo è ciò che dobbiamo chiedere: come vivere per il regno di Dio e come amministrare la Giustizia, ma soprattutto cos’è questa Giustizia? È la misericordia.
Allora in questa quaresima ci è chiesto di chiedere misericordia: per la mia vita, così da poterla testimoniare.
“Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Mt 7,12)
La misericordia che vivo, che ho chiesto, che ho cercato, la vivo per testimoniarla agli altri, manifestando la sua bellezza, facendo comprendere che è possibile vivere così, che il mondo può vivere in questa maniera, e che questa è la realizzazione di tutto ciò che Dio vuole.
Dio ti ama con gratuità, non si aspetta che tu ricambi, ma ciò sta alla nostra responsabilità. Quindi il centro è vivere per l’altro con questa misericordia e tutto il resto è in aggiunta. Questo dice una testimonianza a me e al mondo: è possibile vivere per Dio e quindi per l’amore.
Per questa quaresima possiamo impegnarci a chiedere, a bussare alla porta di Dio e a cercare continuamente la sua giustizia, interiorizzando la sua misericordia, per essere “santi” amministratori di essa.