La sera del 21 ottobre 2019 abbiamo partecipato ad un incontro con Padre Giorgio Padovan, missionario comboniano, originario di Padova, che da 25 anni è in missione in Brasile.
“Si parla a partire dalla sedia in cui sei seduto, si fa teologia da dove si trova il cuore. Questa sera porto una testimonianza e una riflessione a partire da quello che ho vissuto, toccato con mano e sperimentato.”
Padre Giorgio ci ha interrogati per portarci a riflettere sul significato della missione oggi nella chiesa. La realtà della missione oggi è incomprensibile se non si parte dal messaggio di Papa Francesco e dall’Evangelii Gaudium.
“la missione è il cuore della chiesa, che la missione ci sia a cuore e nel cuore.”
Dopo un video sul sinodo in amazzonia ci ha parlato di come vive lui la missione a partire da un brano tratto dal vangelo di Matteo (cap 15, vv. 21-28). L’esperienza della missione, come vissuta da Padre Padovan, è quella di “tanti incontri che ti fanno girare la testa” e ti portano ad una conversione continua.
Ci ha poi raccontato una storia, per lasciarci un’immagine, in cui Dio invita Abramo a costruire una casa nel deserto con 4 porte aperte sui 4 lati della casa, e questo perché Dio desiderava che i poveri non dovessero fare il giro della casa per poter entrare dentro.
“La nostra casa, la nostra chiesa, il nostro cuore quante porte ha? Sono aperte? Spalancate, socchiuse, chiuse? I poveri che devono fare per entrare?”
Abbiamo poi ascoltato una riflessione sulla missione e su come è cambiata nella chiesa questa dimensione negli ultimi 90 anni. L’enciclica Evangelii Gaudium parte e fa sue le valutazioni e le considerazioni delle confereze episcopali latino-americane, che nel documento di Aparecida definiscono i cristiani come discepoli missionari, ovvero persone sempre alla sequela di Gesù e chiamate a vivere sempre una dimensione di apprendimento e conversione ma anche ad essere sempre missionari. L’evangelii gaudium riprende molto di questo, un’esperienza di chiesa in cammino.
Chiamando quattro volontari a rappresentare le dimensioni della missione nella chiesa negli ultimi 90 anni, Padre Padovan ci ha illustrato come si è evoluto questo concetto nella vita della chiesa:
- 90 anni fa andare in missione significava essenzialmente andare a battezzare, salvare anime, il tutto rappresentato dall’espressione: “vado ad aiutare”
- 70 anni fa invece si passa alla formazione di una chiesa “plantatio ecclesiae”, quindi si va “a collaborare”
- 50 anni fa l’attenzione si concentra sulla crescita umanitaria, ovvero si partecipa “ad uno scambio umanitario” costruendo ospedali, scuole, etc.
- Oggi si va in missione perché il missionario ne ha bisogno “per convertirsi” e “per essere chiesa”. “Non siamo noi a portare Dio alla gente ma Dio ci porta li”. L’immagine di questo è la statua di Cristo a braccia aperte che si trova appena si arriva a Rio. Lui è già presente in qu
ei posti ed aspetta i missionari per accoglierli.
Infine abbiamo visto un video sulla testimonianza di vita missionaria di Padre Ezechiele Ramin, martire comboniano. Anche lui è originario di Padova ed ha operato per due anni in missione in Brasile prima di donare la vita come martire per difendere i poveri. Che il suo esempio illumini il nostro modo di vivere la missione nella chiesa.
Se lo desideri puoi vedere l’intero video della conferenza a questo LINK