Giovedì 18 ottobre in occasione della festa di san Luca Evangelista si è celebrata la Messa di inizio anno formativo presieduta da S.E. mons. Francesco Marino, vescovo di Nola e delegato dei vescovi firmatari della convenzione che ha benedetto la nostra nuova cappella. Con la prima celebrazione eucaristica intercomunitaria, infatti, abbiamo inaugurato la nuova cappella del seminario neo – ristrutturato di Posillipo, ragion per cui la presenza del delegato dei nostri vescovi è stata molto significativa. Mons. Marino ha subito messo in evidenza di come il progetto di ristrutturazione del seminario interregionale di Posillipo sia stato un perfetto esempio di collaborazione tra diocesi. “È bello progettare insieme e vivere insieme” ed Il messaggio dell’orazione colletta vuole indicare proprio questa unità di intenti che è tipica dei cristiani:
fa’ che i cristiani
formino un cuor solo e un’anima sola
Ora il nostro seminario più che mai ne è testimonianza visibile. Prendendo riferimento dalla figura di Luca e dal vangelo del giorno il vescovo Franco si è focalizzato su tre punti che corrispondono a tre modalità che cristiani ma in particolare noi che nel discernimento ci stiamo formando ad un cammino nella totale Sequela di Cristo dobbiamo fare nostre. La prima modalità è l’evangelizzazione ai poveri, ma non solo i poveri a livello materiale ma specialmente quelli a livello umano, quelli che conducono a prima vista una vita piena ma che in realtà vivono uno smarrimento esistenziale che li rende vuoti. A loro dobbiamo annunciare che Gesù è venuto a dare consolazione e forza. La seconda modalità di Sequela è quella che il vescovo ha citato all’inizio della celebrazione, ossia, vivere in un cuor solo e un’anima sola e l’esperienza di vita del seminario ci aiuta ad interiorizzare questo stile. La terza modalità è l’universalità della salvezza dei popoli che diventa per noi un richiamo missionario. Infine mons. Marino ricordando le parole che papa Francesco ha detto la mattina dello stesso giorno ci ha spronato non solo a farci poveri nel possesso delle cose ma anche rispetto alle persecuzioni e alle prove in cui ogni giorno possiamo imbatterci. Se ci buttiamo troppo giù alle prime difficoltà significa che probabilmente viviamo dinamiche interne al nostro cuore che non sono troppo vere. Fare verità totale con noi stessi ci rende capaci di vivere da poveri consci delle nostre povertà con la consapevolezza che dobbiamo essere sempre più evangelizzati dalla povertà di Cristo che si è fatto povero per noi. In conclusione Padre Franco dopo il ringraziamento fatto a mons. Marino ha ricordato a tutti noi di come la cappella per noi cristiani rappresenta il cuore della vita dei credenti.
Forza e avanti con la grazia di Dio