La celebrazione eucaristica comunitaria è presieduta da padre Massimo Pampaloni S.J. docente di Patrologia della nostra Facoltà. P.Massimo nella sua omelia ci invita ad osservare il percorso che la quaresima ci presenta quasi come una sorta di “manifesto”: il peccato viene a scombussolare le relazioni. Quindi la quaresima come tempo propizio per ri-orientare le relazioni attraverso l’elemosina, il digiuno e la preghiera. La modalità con cui utilizzare questi strumenti efficaci, ci viene data dalle preghiera di colletta di tutto il tempo quaresimale; quella di oggi è la preghiera. Una preghiera per tutti coloro che sono nel dolore e non si sentono ascoltati. Una preghiera spesso difficile da vivere perché ci richiama alla mente la paura dell’ “abbiamo pregato e bussato ma nessuno ci ha dato ascolto”. Bisogna entrare nella profondità del pregare che non va visto solo come una richiesta, la preghiera ci cambia, quando preghiamo, quando chiediamo siamo già diversi dall’attimo prima della preghiera, ci fa comprendere che non siamo i soli registi della nostra vita, c’è Dio. Chiediamo al Signore la grazia dell’assiduità nella preghiera e l’assiduità nell’ascolto, guardando a Maria Santissima, l’ascoltatrice per eccellenza
