Con la Celebrazione Eucaristica mattutina di Mercoledì delle Ceneri, entriamo nel tempo liturgico della Quaresima. A presiedere è il padre Rettore Franco Beneduce, con lui, l’equipe formativa e i padri spirituali.
La riflessione dell’omelia si apre con la figura di Francesco d’Assisi e il suo travaglio interiore che precede la conversione: “Chi vuoi servire il servo il padrone?” Francesco rispose “ il Padrone!” e la voce proseguì: “Perché allora abbandoni il padrone per seguire il servo?”. Il Signore ha pazienza con noi e pian piano vuole portare anche noi, come Francesco, ad essere sempre più padroni dei nostri sogni, signori dei nostri progetti. Per questo ci rimanda al nostro “cuore”, al centro della nostra vita. Il nostro tema dell’anno: “Cercare prima di tutto il Regno e la sua giustizia” (Mt. 6,33), ci ricorda che c’è un’urgenza da parte di Dio verso di noi, una priorità. C’è un primato che viene richiesto a ciascuno di noi e a tutta la comunità del seminario, qui, oggi: l’invito a farsi speleologi del profondo, del cuore. Ridarci un “centro” e sapere “perché” e “per chi” facciamo le cose. Come a Gioele, anche a noi dice: «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti» (Gl 2,12). Solo così saremo liberi! La vita di seminario, può essere vissuta con la sua densità di impegni, senza lasciarci il tempo di assimilarli, gustarli e lasciarsi trasformare in profondità. E’ nel cuore, facendo silenzio, che ascoltiamo il grido del povero cerca pane e il grido di chi cerca, come noi, il senso della vita. “Se qualcosa deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita”. Evangelii Gaudium 49.
Questo ci richiede “mortificazione” nel tempo di Quaresima. Dare del tempo a Dio! Noi pur essendo esposti al rischio come tanti di essere vagabondi e saccheggiatori, abbiamo una rotta, abbiamo una bussola, abbiamo una meta: Gesù Cristo morto e risorto. Il cammino verso la Pasqua ci veda più spesso in cappella davanti al tabernacolo, per concludere il cammino penitenziale riconoscendoci figli nel Figlio più consapevoli, figli fiduciosi del Padre, fratelli premurosi, rispettosi delle cose e non predoni. Amen