A guidarci nella celebrazione Eucaristica intercomunitaria è Padre Francesco DeLuccia, SJ, che svolge il suo servizio come segretario della nostra Sezione.
Padre Francesco, ci accompagna nella Parola offerta dalla Liturgia del giorno rivolgendo particolare attenzione al Vangelo in cui ci viene presentato Gesù che si prende cura dei discepoli: questa è la vita che il Signore propone vivendo, questo è il modello di vita che Gesù ci propone. Io sono interessato a condividere la mia vita con gli emarginati e gli ammalati? Sono toccato da questo modo di vivere di Gesù? La nostra vita deve essere sempre improntata a viverle tutte queste esperienze di accompagnamento, di cura dell’altro.
Il Vangelo ci presenta un lebbroso. il lebbroso di oggi è un uomo che a causa della sua situazione non può essere in relazione con gli altri; Gesù dona la vita e consente a queste persone di vivere e quindi di rimetterle in relazione.
Le guarigioni che Gesù compie sono un modo di ridare la vita donando la possibilità di essere in relazione. La lebbra è la malattia relazionale per eccellenza, è il simbolo della non relazione, dell’espulsione, dell’emarginazione; Gesù tocca le radici della malattia relazionale, ovvero tocca e guarisce.
Cosa significa questo brano per noi?
La vita è fatta di relazioni. A volte la vita è segnata dalla lebbra. A volte le nostre relazioni sono malate, sono segnate da una non-relazione perché agiamo lasciandoci portare dei nostri interessi, pulsioni. La relazione che Dio propone include sempre l’altro, è sempre una relazione che accogli gli altri e non crea mai divisioni.
Se escludiamo qualcuno, la nostra relazione è malata di lebbra. Il sacerdote vive di relazione.
Ecco questa è la riflessione che volevo condividere con voi.
Voglio pregare affinché ognuno di noi verifichi il modo in cui si relaziona soprattutto con le persone di cui abbiamo responsabilità.