Ricordando don Peppe Diana

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Ricordando don Peppe Diana

Posillipo, 22 marzo 2012- Anno Centenario – XVIII anniversario della morte di don Giuseppe Diana.

Ecco di seguito il testo del messaggio con cui, dopo la lettura di uno stralcio del Profilo Vocazionale del seminarista Peppino Diana, il Rettore del Seminario Campano, p. Roberto del Riccio S.I. ha introdotto la Celebrazione Eucaristica presieduta da S. E. Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa.

 

 

Riascoltare queste parole oggi fa sicuramente un certo effetto … Qualcuno potrebbe dire: «Sono solo coincidenze … è inutile stare a cercare per forza dei segni premonitori!». Forse sarà così, ma noi crediamo che certe scelte non si improvvisano, nascono da lontano. Quando nella sua comunità i seminaristi dovevano proporre una catechesi sulle beatitudini, a Peppino toccò di affrontare il tema “poveri, afflitti e affamati”. Un’altra coincidenza … forse … Spesso si dice: «Eroi non ci si improvvisa». Noi non vogliamo guardare a don Peppino come ad un eroe, un “santino” da esporre, ma come ad un amico, un fratello che è passato prima di noi per questi banchi, da considerare semplicemente come testimone, capace cioè di vivere fino in fondo la martyria di Cristo morto e risorto. Allora, possiamo dire: «testimoni non ci si improvvisa».

In una nota biografia di don Peppe si afferma che per comprendere le radici del suo impegno di sacerdote si deve andare agli anni vissuti in Seminario qui a Posillipo. Si fa riferimento allo stile dei gesuiti di quegli anni post-conciliari, all’impegno della Compagnia nel sociale negli anni di P. Arrupe, e più nello specifico alla presenza nel cammino di Peppino di quel giovane sacerdote pugliese, fresco di studi biblici, che trasmetteva ai suoi ragazzi la passione per la Parola di Dio nella sua forza profetica.

Noi non ci addentriamo in analisi storiche, ma crediamo che nel seminarista “Peppino” (così si firma anche nel profilo vocazionale), c’era già quello che sarà il futuro don Peppe Diana. Qui si è snodato il suo cammino di discernimento, formazione e conversione, perché ogni cammino vocazionale è sempre anche un cammino di conversione. È stato l’itinerario di un giovane gioviale, un “trascinatore” come lo descrive chi lo conosceva, che ha saputo proporsi con schiettezza, presentandosi agli occhi del Signore in tutta la sua fragilità. Guardiamo, allora, a questo suo percorso, cercando di vedervi specchiato il nostro, per trarne stimolo ed incoraggiamento.

La maggior parte di noi non ha conosciuto don Peppino, eppure, ci sembra di conoscerlo da sempre. Qui a Posillipo è di famiglia, questi luoghi sembrano echeggiare ancora la sua presenza, grazie ai tanti aneddoti di chi lo ha conosciuto e seguito. Questa nostra celebrazione, allora, vuole avere proprio un tono familiare: è un incontro di famiglia, anzi un incontro tra famiglie. C’è la famiglia del Seminario, con i formatori ei seminaristi di oggi, con il suo animatore e padre spirituale di allora, per noi memoria vivente di don Peppino, che come tutte le persone più vicine vuole custodire nel riserbo questa memoria e il dolore che porta con sé, lontano dai riflettori degli atti celebrativi, un riserbo che noi rispettiamo e che cerchiamo con le nostre iniziative di non ferire. C’è anche uno dei suoi compagni oggi professore nella nostra sezione. È poi c’è la famiglia diocesana, resa presente dal vescovo che oggi guida la sua Chiesa, insieme ad alcuni confratelli che hanno accompagnato da vicino i suoi primi passi di sacerdote (in particolare don Carlo, suo parroco), condividendone ideali ed iniziative. Questo momento lo viviamo in comunione di preghiera anche con la sua famiglia di sangue – è qui presente il fratello Emilio e l’amico Augusto, testimone del suo assassinio –  ricordando anche il papà deceduto qualche mese fa.

In questo clima di fraternità allora ci disponiamo a celebrare come “famiglia” di Dio, rendendo grazie al Signore per averci dato fratelli che come don Peppino hanno pronunciato con la loro vita un “si” al Signore, fino in fondo.

  1. Roberto del Riccio S.I.

Rettore del Pontificio Seminario Campano Interregionale

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